
“Stelle veloci d’altri tempi. Omaggio a Alda Merini”.
Dolce color d’oriental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro,
a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati li occhi e ‘l petto.
Lo bel pianeto che d’amar conforta
faceva tutto rider l’oriente,
velando i Pesci ch’erano in sua scorta.
Dante Alighieri, Purgatorio, I, vv. 12-21
Ci è toccato in sorte – o abbiamo avuto la fortuna – di poter pubblicare il primo articolo di questo nostro blog, dedicato alla lettura e alla letteratura, il 25 marzo 2021: una data che ha, per gli amanti della letteratura e dalla lettura, un significato particolare. Dallo scorso anno, in questa giornata si celebra infatti il “Dantedì”: secondo alcuni studiosi – anche se la questione non è ancora del tutto definita – proprio il 25 marzo del 1300 aveva avuto inizio il suo viaggio, in compagnia di Virgilio e poi dell’amata Beatrice, attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. La ricorrenza è quest’anno ancora più significativa, visto che nel 2021 ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante, avvenuta nel settembre del 1321, probabilmente in seguito a una febbre malarica, che lo colse mentre rientrava a Ravenna da un’ambasceria. Ci è toccato in sorte – o abbiamo avuto la fortuna – di poter pubblicare il primo articolo di questo nostro blog, dedicato alla lettura e alla letteratura, il 25 marzo 2021: una data che ha, per gli amanti della letteratura e dalla lettura, un significato particolare. Dallo scorso anno, in questa giornata si celebra infatti il “Dantedì”: secondo alcuni studiosi – anche se la questione non è ancora del tutto definita – proprio il 25 marzo del 1300 aveva avuto inizio il suo viaggio, in compagnia di Virgilio e poi dell’amata Beatrice, attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. La ricorrenza è quest’anno ancora più significativa, visto che nel 2021 ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante, avvenuta nel settembre del 1321, probabilmente in seguito a una febbre malarica, che lo colse mentre rientrava a Ravenna da un’ambasceria.
La poesia di Dante, però, celebra soprattutto la vita: quella degli uomini e delle donne – del suo tempo e del suo passato -, quella della natura, del cielo e delle stelle: siano dunque tre terzine di Dante l’incipit di questo blog, in cui il cielo del Purgatorio si schiude a un colore, che è promessa e premessa di poesia e di libertà.