Il romanzo 1984 è stato scritto da George Orwell nel 1948: l’autore, un socialista che credeva nei diritti umani e nelle libertà individuali, dipinge un futuro indefinito e fantasioso, in cui il mondo è diviso in tre stati continuamente in guerra tra loro, e mostra il pericolo che si cela dietro ad un governo totalitario. Orwell, infatti, aveva assistito di persona all’instaurazione di regimi totalitari in Spagna e in Unione Sovietica: senza dubbio il libro contiene dei riferimenti a questi due Paesi, ma anche al regime totalitario messo in atto da Hitler in Germania.
Winston, il protagonista, vive a Londra, in Oceania, una delle tre superpotenze continentali nate dopo un’ipotetica guerra mondiale: qui i cittadini sono costantemente sottoposti al controllo strettissimo del cosiddetto Grande Fratello, che li osserva costantemente attraverso dei teleschermi. In questo modo, tutti coloro che non concordano con l’ideologia del governo, vengono individuati e puniti. Anche se Winston lavora al Ministero della Verità, si accorge presto che il potere inganna i cittadini con notizie false: comincia così la sua ricerca di verità, nel tentativo di trovare un modo per ribellarsi al Partito. Poco tempo dopo, tuttavia, viene arrestato: in prigione il protagonista cerca di riconvertirsi all’ideologia del Partito nella speranza di non venire ucciso…
Valentina Colombo dona la voce al narratore
Bianca Tettamanti dona la voce a Winston Smith
Samuel Cafasso dona la voce a O’Brien
Riflessione a cura di Valentina Colombo
Segnaliamo, perché in qualche modo legati allo stesso tema, il film di Florian Henckel von Donnersmarck, Le vite degli altri (2006), ambientato nella ex DDR e il saggio di Michel Foucoult, Sorvegliare e punire, del 1975 e pubblicato in Italia da Einaudi.